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Vincere una causa anche se si ha torto: è veramente possibile?

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La legge italiana appare solitamente molto complessa, piena di sotterfugi di difficile interpretazione ai più, tanto da richiedere quasi sempre l’assistenza di una figura pratica del sistema legale, ossia un’avvocato, professione sempre parecchio chiacchierata che viene solitamente “chiamata in causa” quando ci si trova a “ferri corti” con la legge.

Vincere anche nel torto

E’ una delle domande che generalmente vengono poste discutendo di questo ambito: è possibile vincere una causa anche se si ha torto? Bisogna ricordarsi prima di tutto che la risposta si sviluppa dopo l’analisi di numerosi fattori, però in primis è opportuno sapere che il sistema giuridico italiano è costituito da più livelli: in maniera relativamente semplice che se i fatti e le norme applicabili ad un particolare caso appaiono nel torto, se contrarie ad una norma di livello superiore c’è la possibilità di appellarsi su un’applicazione di quest’ultima, avendo chance di vincere la causa.

Ipotesi

Nel corso di un processo, una parte può chiedere l’incostituzionalità dell’accusa, visto che solo la Corte Costituzionale può di fatto rendere nulla una legge attiva, e va verificato se l’incostituzionalità può essere applicata in quel determinato caso. Qualora ci siano i presupposti la palla passa alla Corte costituzionale per la decisione finale, mettendo “in ghiaccio” la decisione, che verrà presa dal giudice: è possibile vincere una causa anche restando nel torto qualora il regolamento vada in “disaccordo” con la norma di legge, il giudice farà valere quest’ultimo, rendendo nulla l’applicazione del regolamento, di fatto “annullando” la norma che da torto.

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