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Privacy a rischio con Zoom? Condivide alcuni dati con Facebook

Zoom è diventata rapidamente una delle app maggiormente utilizzate. Effetti dell’emergenza sanitaria da contagi da Covid19, che impongono la quarantena in casa e il distanziamento sociale. Zoom è infatti una utile applicazione per videochiamate di gruppo. Ha aumentato la sua popolarità  nell’ultimo mese: in molti l’hanno pubblicizzata per la sua facilità  d’uso nonostante consenta la presenza di moltissime persone in videoconferenza.

Usata comunque anche fino al passato recente per realizzare riunioni a distanza di ogni tipo, il suo uso è fortemente incrementato nelle scorse settimane. Per facilitare lo smart working, e consentire briefing che, altrimenti, non si sarebbero potuti realizzare.

Stando però a quanto emerso da un’analisi portata avanti dal magazine Motherboard, la versione per iOS di Zoom avrebbe alcuni problemi di privacy. In particolare Zoom, nella sua versione per iPhone ed altri dispositivi col sistema operativo della “Mela”, condivide informazioni sui partecipanti con Facebook. Anche se gli stessi partecipanti non possiedono un account sul social network di Marc Zuckerberg. Il “nodo”, chiaramente, sta nel fatto che questa condivisione non viene resa chiara ed esplicita nelle condizioni sulla privacy dell’applicazione.

Il problema, come spiega Motherboard, è di duplice natura. Da un lato Zoom non chiarisce in modo esplicito che tipo di informazioni e di dati condivida con Facebook. Dall’altro, non è assolutamente comprensibile che i dati vengano forniti anche qualora l’utente non abbia un profilo Facebook. Questo perché Zoom cita in effetti la possibilità  di raccogliere dati relativi ai profili Facebook dei propri utenti, ma non dice nulla su coloro che questo profilo non ce l’hanno.

Il coinvolgimento di Facebook

La replica di Facebook è affidata alle comunicazioni di un portavoce. La formula è quella standard: si ripete che app terze condividono abitualmente dati per servizi e pubblicità . E che l’invito da parte di Facebook è quello che ogni app sia quanto più chiara possibile con i propri utenti sulle informazioni che vengono condivise con soggetti terzi. Facebook, per altro, pone come condizione per l’uso del proprio kit di sviluppo – cosa che Zoom applica – la spiegazione dei dati condivisi nei termini di utilizzo dell’applicazione stessa.  Di seguito il testo completo della replica, tradotto per i nostri lettori.

“È prassi comune che gli sviluppatori condividano informazioni con un’ampia varietà  di piattaforme per la pubblicità  e l’analisi dei dati. Utilizziamo i dati che le aziende condividono con noi come indicato nella nostra Normativa sui dati e per fornire alle aziende i servizi standard del settore. Chiediamo agli sviluppatori di app di essere chiari con i loro utenti sulle informazioni che condividono con noi”. 

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