Amazon distribuirà attraverso i propri corrieri soltanto beni di prima necessità . È questa la novità maggiormente significativa per il colosso delle vendite online all’indomani dell’annuncio delle restrizioni alle attività produttive necessarie e strategiche per limitare i contagi da coronavirus. Già negli scorsi giorni, sui social e più in generale nel web, era corso l’invito a non acquistare beni non necessari. Questo per evitare di intasare i corrieri con consegne di articoli che non fossero di prima necessità . Oggi l’invito è diventata una decisione ufficiale dell’azienda statunitense. Che ha esteso la decisione all’Italia e alla Francia. Dopo che, nel corso dell’ultima settimana, aveva già annunciato che non avrebbe rifornito i magazzini in USA e nel Regno Unito di merci non considerate necessarie. Sono comunque garantite le consegne degli ordini già effettuati e programmati.
Quali prodotti continuerà ad inviare Amazon?
I prodotti di prima necessità , oltre a quelli alimentari lcosì dove il servizio “spesa” è disponibile, sono i seguenti. Amazon continuerà a consegnare anche le forniture di articoli per bambini, di prodotti di bellezza e cura della persona, apparecchiature per la salute e per la casa, materiali industriali, scientifici e prodotti necessari per la gestione degli animali domestici. Restano quindi fuori categorie “importanti” per il marchio, come quelle legate alla tecnologia e l’intrattenimento, che restano al momento in stand-by in attesa della ripresa da questa situazione emergenziale.
Cosa fare con gli altri prodotti?
Sarà comunque ancora possibile acquistare prodotti non di prima necessità attraverso il portale Amazon, ma la vendita e sopratutto la consegna saranno di gestione delle terze parti presenti sul portale. Insomma, le aziende che vendono attraverso Amazon prodotti di necessità non primaria, dovranno gestire in proprio l’ordine e la spedizione. Con conseguente aumento dei costi di spedizione e dei tempi di consegna. Un sacrificio necessario in questo momento: anche noi di Foyhotech rinnoviamo l’invito a differire ad altro momento l’acquisto di beni non fondamentali.