WhatsApp resterà ancora per un po’ di tempo privo di pubblicità . Facebook Inc., l’azienda proprietaria dell’app di messaggistica istantanea, ha fatto marcia indietro sulla decisione di introdurre banner pubblicitari all’interno delle conversazioni fra gli utenti. La notizia è stata rilanciata dall’importante quotidiano statunitense Wall Street Journal. Si tratterebbe, però, solo di un rinvio: la decisione è stata “congelata” per opportunità di sviluppo e di mercato.
Pubblicità su WhatsApp: una decisione controversa
Il gruppo che fa capo a Zuckerberg ha infatti deciso di sospendere l’introduzione delle pubblicità sugli stati Facebook, così come già avviene invece per Instagram. L’introduzione doveva arrivare nel mese di gennaio 2020, come hanno riferito diversi portali nel corso dello scorso anno, ma fino ad adesso non è stata mai realizzata. Una decisione, quella di introdurre le pubblicità , che in passato aveva portato alle dimissioni dei fondatori dell’applicazione. Jan Koum, tra di loro, aveva lasciato la società a metà del 2018 proprio per l’idea di monetizzare introiti da un’applicazione che era nata come di libera condivisione.
Facebook punta su WhatsApp Business: perché?
Stando a quanto riferisce il Wall Street Journal, Facebook Inc. avrebbe sciolto il team dedicato allo sviluppo di questa introduzione, reindirizzando i membri ad altre funzioni. Gli sviluppatori sarebbero così stati coinvolti nel potenziamento di WhatsApp Business. Che al momento sembra la priorità aziendale, come dimostra ad esempio l’introduzione della possibilità , per le aziende, di introdurre il proprio catalogo prodotti all’interno del profilo di WhatsApp. Una funzionalità che evita il reindirizzamento su siti esterni e lascia l’utente all’interno dell’ambiente WhatsApp prolungandone l’esperienza all’interno dell’applicazione.
Pubblicità su WhatsApp: è solo un rinvio?
L’impressione, però, è che la decisione sia stata solo congelata. Difficilmente un’applicazione tanto diffusa resterà a lungo priva di pubblicità al proprio interno. Tanto più che la reiterata bufala sull’inizio di un pagamento per l’utilizzo di WhatsApp viene ancora fatta girare. La stessa fonte del Wall Street Journal rivela che la decisione è stata “accantonata”. Nulla vieta che si possa riprendere in mano nel prossimo futuro.