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Luci in fila nel cielo: non sono UFO, ma i satelliti Starlink di Space X

Negli scorsi giorni è stato visibile dall’Italia un fenomeno luminoso nel cielo non ricorrente – o almeno, non ancora. Una serie di luci fisse nel cielo, che si spostavano regolarmente lungo la stessa rotta, da ovest a est, con una luminosità  non particolarmente evidente ma comunque visibile. Molti hanno pensato agli UFO, ma la spiegazione è molto più semplice e di dominio pubblico per gli appassionati di astrofisica. Chi segue regolarmente le notizie riguardanti il mondo delle spedizioni astronomiche, o magari guarda spesso il cielo per la passione di osservare gli astri, sa che la “fila di luci” è in realtà  una delle prime serie di satelliti Starlink lanciate in cielo per Space X, il progetto di copertura “celeste” di Elon Musk, il magnate americano proprietario anche di Tesla.

Il progetto Space X ha l’ambizione di fornire connessione internet a livello globale attraverso collegamenti tramite satellite. A differenza di chi attualmente sperimenta tecnologie di questo tipo con satelliti che viaggiano ad altezze molto superiori, e che implicano per l’utente costi finali elevati e non convenienti rispetto alle connessioni classiche, la rete Starlink utilizza satelliti in orbita bassa, a 350 km di quota circa, e anche per questo nitidamente visibili dall’occhio umano. Questa scelta però porterà  a “riempire il cielo” di satelliti, con un numero stimato intorno alle 12mila unità . Potremmo quindi doverci abituare a fenomeni del genere. Anche perché finora sono stati effettuati solo 2 lanci per un totale di circa 120 satelliti messi in orbita.

Ovviamente la realizzazione del progetto, che ha le autorizzazioni necessarie, ha aperto molti dibattiti intorno a sé, come quello sulla quantità  di “spazzatura spaziale” che produrrà , o sui possibili effetti sull‘osservazione astronomica, ma anche sui rischi di impatto di questi Starlink con altri satelliti che viaggiano in orbita (un satellite ESA ha rischiato lo scontro con uno Starlink solo pochi mesi fa, ndr), nonché sulla possibilità , non remota, che altri gruppi industriali vogliano realizzare un progetto simile in futuro.

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