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Quanto vale un lingotto d’oro? Ecco la verità 

Fonte: Pixabay - hamiltonleen

Da sempre simbolo della ricchezza più pura e “immacolata”, visto che si usa spesso dire di investire sull’oro come materiale in se, questo pregiato metallo viene utilizzato da secoli per gli scambi commerciali grazie alla relativa praticità  che non richiede depositi enormi per essere conservato. Anche la struttura stessa del metallo lo porta ad essere facilmente modellato per farne monete e lingotti che resta la forma attualmente più comune, anche perchè non si paga la tassazione IVA sui lingotti.

Il valore dei lingotti

E’ un tema sempre comune ed attuale, e nonostante si sia verificata una sensibile diminuzione del valore dell’oro, questo resta il modo più tangibile e pratico per gli investimenti nella ricchezza materiale: esattamente come le quotazioni di borsa anche l’oro subisce una valutazione media in base a svariati fattori.
Al giorno d’oggi nel nostro paese si utilizzano lingotti delle seguenti grammature, che vanno da 1 grammo ad 1 kg: 1000, 500, 300, 250, 200, 150, 100, 50, 25, 20, 10, 5, 2.5, 2 e 1.

E’ ovviamente fondamentale la purezze dell’oro del lingotto, che nel nostro paese per essere considerato utile ai fini di un investimento deve essere puro almeno dell’99,95% (999,5).

La tabella relativamente aggiornata al giorno d’oggi sul valore dell’oro secondo una purezza del 99.99 è la seguente:

1 51,95
5 259,76
10 519,52
20 1 039,04
25 1 298,80
50 2 597,60
100 5 195,21
150 7 792,81
200 10 390,41
250 12 988,02
300 15 585,62
500 25 976,03
1000 51 952,07
3000 155 856,21
3125 162 350,22
12500 649 400,87

 

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