Dall’introduzione dell’Euro come moneta unica in tutta l’Unione Europea, Italia compresa quasi 20 anni fa, il taglio più ridotto delle monete è stato sempre ostracizzato da parte degli utilizzatori: le monete da 1 e 2 centesimi non hanno mai goduto di simpatia a causa della poca utilità e dimensione decisamente ridotte, tant’è che dopo pochi anni alcuni paesi hanno deciso di abbandonarle del tutto, preferendo arrotondare e finendo di usare solo i 5 centesimi. Negli ultimi anni anche in Italia si è smesso di produrle nonostante siano ancora “in giro”, ed abbiano regolare valore legale.
Anche queste bistrattate monetine possono riservare sorprese interessanti in ambito della numismatica, come vedremo di seguito.
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1 centesimo
Il taglio più piccolo dell’Euro, ossia la moneta da 1 centesimo ha nel corso della sua non lunghissima vita prodotto alcuni errori che hanno sviluppato alcuni pezzi dal valore decisamente interessante. la moneta da 1 centesimo presenta un lato uguale per tutti i paesi, mentre l’altro varia: per l’Italia è raffigurato Castel del Monte, ad esempio vale oltre 500 euro l’esemplare piuttosto raro che non presenta data di coniatura ed ha l’incisione solo su un lato; vale ancora di più un altro errore di stampa recante la Mole Antonelliana (presente sul 2 centesimi di solito) e una dimensione maggiore del solito. Ne sono rimaste circa 100 visto che subito furono ritirate, e per questo motivo valgono mediamente 2500 euro, fino ad arrivare a oltre 6000 euro.
2 centesimi
Nel 2002 la Città del Vaticano creò queste monete a tiratura limitata che oggi valgono 110 euro, oltre alle già citate da 1 che hanno la stessa dimensione di quelle da 2.