Al giorno d’oggi fare in modo di maturare dei soldi in più per il futuro può essere una necessità. Ma può essere forse anche un rischio? Il contributo previdenziale conviene veramente? Ecco la verità in merito a questo tipo di versamento.
Il contributo previdenziale è un versamento di soldi che viene fatto da un libero professionista o da un lavoratore dipendente per avere una pensione futura in caso di inabilità, invalidità, vecchiaia. Versare contributi previdenziali funziona anche come una sorta di assicurazione per chi lavora e può subire un evento avverso che gli impedisca di continuare a svolgere i propri compiti. Il contributo previdenziale si calcola sullo stipendio lordo del lavoratore per due terzi. Il pagamento quindi spetta anche al datore di lavoro per un terzo.
Il contributo previdenziale non viene erogato dall’INPS ma dalle casse previdenziali dei professionisti. Gli enti dunque hanno ruolo di assistenza economica. Questi enti sono:
Chi ne ha la possibilità è quindi avvantaggiato nel sottoscrivere questa forma contributiva? Il contributo previdenziale conviene veramente? Ecco la verità in merito a questo tipo di versamento.
Il contributo previdenziale: conviene veramente? Ecco la verità: no, il contributo previdenziale non conviene in quanto sottoposto a troppi rischi. Ciò che dovrebbe assicurarci un futuro è possibile invece che contribuisca a una maggiore perdita di denaro per le nostre tasche. Il contributo previdenziale è senza garanzie, esposto a conflitti di interesse e troppo soggetto alle fluttuazioni di mercato. Manca poi di trasparenza e non è conveniente perchè sottoposto a svantaggio fiscale. Il contributo previdenziale quindi non solo non è necessario ma è da evitare.
In caso di necessità economica, meglio il TFR, per cui si può chiedere anche un anticipo. Meglio quindi puntare sul Trattamento di Fine Rapporto piuttosto che sul contributo preferenziale. Il TFR è sicuro poichè le somme maturate non sono soggette a inflazione. E’ soggetto alla trasparenza e tutelato poichè il tutto è definito legalmente dal codice civile. Non ha costi perchè non riguarda l’intermediazione fra azienda e lavoratore. Il TFR insomma è la formula ideale qualora ci sia la necessità di una rendita integrativa anche perchè il capitale si può convertire in vitalizio. La soluzione migliore è dunque preferire il TFR al contributo previdenziale.
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