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Videogames: presto spariranno copie fisiche e supporti. Il parere dell’esperto

Quella che sembrava essere una frontiera distante nel mondo dei videogames potrebbe essere in realtà molto vicina. Il mondo del cloud gaming sta infatti sempre più velocemente spingendo il mercato dei videogames verso la sparizione dei supporti fisici. Una questione che appassiona tanti, sia dal lato delle vendite che da quello degli acquisti. Se per i produttori eliminare i supporti fisici significa massimizzare ancora di più gli introiti, e per gli sviluppatori vuol dire non essere legati alle dimensioni dei supporti (DVD Blue Ray etc. etc) per la grandezza del gioco, dal lato del consumatore possedere la copia fisica ha sempre significato avere una sorta di “garanzia di giocabilità eterna”, che dovrebbe essere in qualche modo rimpiazzata.

Il tema non è nuovo e torna ciclicamente. Sembra però che l’accelerazione verso il digitale dato dall’emergenza coronavirus possa dare ulteriore rapidità al fenomeno e al cambiamento verso il digitale. Il tasso di crescita delle vendite di codici digitali e licenze online, senza consegna delle copie fisiche, è infatti aumentato esponenzialmente durante la pandemia. Un dato sorprendente se si considera l’ormai prossimo avvento delle console next-gen.

A parlarne è stato – tra gli altri – David Braben, storico fondatore di Frontier Development e creatore della serie Elite. Queste le sue parole a GamesIndustry.biz: “Abbiamo visto una netta accelerazione nella transizione dal fisico verso il digitale. Questa è un’ottima cosa. Siamo probabilmente a due o tre anni di distanza dall’abbandono del fisico e probabilmente questo ha accelerato il percorso. Siamo molto fortunati ad essere in un settore davvero eccezionale in cui, da un punto di vista finanziario, le cose stanno andando davvero bene. Le vendite sono aumentate, il numero di giocatori nei nostri giochi è aumentato sostanzialmente, quindi c’è un lato davvero positivo. L’abbiamo visto per la prima volta in Cina, dove c’è stato un grande aumento dei giocatori durante il loro lockdown a febbraio. Potrebbe volerci un po’ prima che il mondo in generale si riprenda. Storicamente, il nostro settore è sempre aumentato un po’ durante i periodi di recessione perchè siamo intrattenimento a basso costo. Quindi siamo visti come un buon porto in una tempesta. Al momento c’è molta positività nei confronti del nostro settore.”

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