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Mangiare fagioli poco cotti: ecco cosa succede

Fonte: Pixabay - Pexels

I fagioli sono legumi ottimi per la nostra salute perchè contengono una buona dose di carboidrati e di proteine, mentre sono poveri di grassi, ma invece nella buccia sono contenute fibre molto importanti per le funzioni intestinali ed in più sono presenti in essi la Vitamina B, uno cruccio il loro apporto calorico, infatti in 100 grammi troviamo ben 303 calorie.

Quello su cui puntiamo l’attenzione in questo articolo è cosa succede a mangiare fagioli poco cotti. Fanno male alla nostra salute? Di seguito troverete la risposta a questo quesito.

Mangiare fagioli poco cotti è causa di disturbi

Non cuocere i fagioli per il tempo dovuto e quindi lasciarli poco cotti può causare diversi disturbi all’organismo, soprattutto si può verificare un’intossicazione di tipo alimentare dovuta alle lectine vegetali, come la fitoemoagglutinina e l’emoagglutinina. Questa intossicazione si manifesta sotto varie forme, possono infatti verificarsi dolori addominali o diarrea molto forte, e in rari casi si è anche costretti a ricorrere al ricovero in ospedale, quindi bisogna fare molta attenzione alla cottura di questi legumi, farli cuocere per bene nel tempo stabilito sui barattoli o sui cartoni e se si vogliono conservare per il giorno seguente è importantissimo non lasciarli a temperatura ambiente, ma introdurli nel frigorifero.

Non solo i fagioli fanno male se mangiati poco cotti: ecco l’elenco degli altri cibi

Se mangiare fagioli poco cotti fa male alla salute lo stesso discorso vale anche per altri cibi, che proprio come questi legumi possono creare disturbi all’organismo. Si tratta ad esempio delle patate che abbiamo in casa già da qualche giorno e che tendono ad assumere una tonalità di colore verdognolo a causa della solanina.

La carne di maiale può risultare addirittura micidiale se non cotta adeguatamente, perchè è durante la cottura che si eliminano i parassiti della trichinosi e della tenia, i quali possono penetrare all’interno del nostro organismo provocando seri disturbi da non sottovalutare.

Un altro cibo che ha bisogno di una cottura adeguata sono le uova, le quali seppur in pochi casi possono contenere la salmonella; infine c’è il pollo che se cotto poco tende a conservare i batteri, quindi per essere sicuri di averli ammazzati va cotto ad una temperatura minima di 165 gradi.

La differenza tra i fagioli in scatola e quelli freschi

Molti pensano che i fagioli in scatola possano far male alla salute, ma la verità non è proprio questa altrimenti non potrebbero essere messi in commercio, ma naturalmente tra quelli in scatola e quelli freschi esistono delle differenze.

La vera grande differenza sta nell’apporto proteico, infatti tutti i legumi in scatola, quindi non solo i fagioli, durante la lavorazione perdono molte delle sostanze proteiche a differenza di quelli colti freschi e portati in tavola. Certo al giorno d’oggi si ricorre sempre più a quelli in scatola perchè nella vita frenetica a cui siamo sottoposti c’è sempre meno tempo per dedicarsi alla cucina e quindi per preparare fagioli appena colti ci sarebbe bisogno di molto più tempo. I fagioli in scatola per chi segue una dieta vegetariana o vegana non sono adatti per sostituire carne o pesce proprio per la mancanza di un elevato valore proteico.

Come bisogna cuocere i fagioli

Anche in questo caso c’è enorme differenza tra i fagioli freschi e quelli in scatola, infatti i freschi vanno prima sbucciati e poi lavati prima di essere messi a cuocere, mentre quelli in scatola vanno lasciati in acqua per almeno tra le 8 e le 12 ore. La cottura va eseguita con una pentola piena di acqua fredda sulla quale va messo il coperchio e va lasciata a fuoco lento per 2-3 ore.

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