La fontina è un formaggio tipico della Valle d’Aosta che però è gustato in tutt’Italia per il suo dolce sapore. Questo è un formaggio a pasta molle e semi-cruda che dal 1995 ha ricevuto dall’Unione Europa il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).
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La stagionatura della fontina può variare e a seconda di quale si vuole produrre cambia la consistenza. Essendo uno dei formaggi più consumato sulle nostre tavole in molti si chiedono se la fontina è un formaggio grasso. Daremo questa risposta con l’ausilio degli esperti nel settore e spiegheremo anche altre curiosità su questo formaggio di seguito.
Come viene prodotta la fontina
I fattori determinanti nella produzione della fontina sono essenzialmente tre:
- La qualità del latte: questo deve essere ottenuto dalle vacche che fanno parte della razza Valdostana Pezzata e loro alimentazione deve obbligatoriamente essere a base di foraggio verde dei pascoli nei periodi estivi e fieno locale per gli altri mesi.
- La lavorazione del latte: è previsto che questo venga utilizzato entro e non oltre i 120′ e non ne consente il riscaldamento oltre i 36°C prima della coagulazione.
- Fermentazione della microflora proteolitica: questo è il passaggio finale ed importantissimo per la produzione della fontina.
La fontina è un formaggio grasso? Ecco la risposta dell’esperto
La fontina è un formaggio molto calorico e grasso, perchè si ottiene da latte vaccino intero, quindi il suo consumo è sconsigliato alle persone che seguono un regime di dieta ipercalorica e vita sedentaria. Mangiare fontina non è nemmeno molto adatto a coloro che soffrono di colesterolo e sono in sovrappeso, perchè questo formaggio contiene quantità importanti proprio di colesterolo e quindi nei soggetti che già ne soffrono potrebbe risultare molto dannoso.
Spiegato che si tratta di un formaggio particolarmente grasso va anche detto che è ricco di vitamine, soprattutto Vitamina A e Vitamina B2.
Nella fontina sono presenti anche una buona frazione proteica ad alto valore biologico e qualche traccia di lattosio, quindi anche le persone intolleranti al lattosio devono consumarla il meno possibile.
Infine è ricca di sodio, calcio e fosforo, che, se da un lato favorisce il raggiungimento della razione raccomandata del primo, costituisce anche una fonte potenzialmente eccessiva del secondo.