La sonda Voyager 2 è tornata a rispondere ai segnali della NASA. La notizia è stata diffusa da fonti ufficiali dell’agenzia spaziale statunitense. C’era preoccupazione negli scorsi giorni per Voyager 2, che non rispondeva ai segnali dallo scorso 28 gennaio. La sonda è il secondo oggetto di costruzione umana che ha superato i confini del sistema solare e invia alla Terra informazioni sullo spazio interstellare. È la “gemella” di Voyager 1, e ha già inviato molti dati interessanti. Per questo motivo, quando due settimane fa ha interrotto le comunicazioni, c’è stata viva preoccupazione alla NASA.
Voyager 2, infatti, doveva effettuare una rotazione a 360° comandata dalla NASA, per calibrare alcuni strumenti. La sonda, però, non ha effettuato l’operazione richiesta. Il motivo non è stato identificato con precisione. Sembra che ci fossero attivi due sistemi ad alto consumo energetico che avrebbero potuto danneggiare la sonda. In queste occasioni, i sistemi di sicurezza e protezione scattano. E riavviano i sistemi – incluso quello di comunicazione – della sonda. Che trovandosi però a 18.5 miliardi di chilometri dalla terra, ha bisogno di circa 17 ore per essere raggiunta dai segnali, e di altre 17 ore per inviare la propria risposta.
Una distanza enorme che porta i tecnici del Jet Propulsion Laboratory della NASA a lavorare per 34 ore su di un’unica operazione. La pazienza è stata però ripagata. Perché il 5 Febbraio scorso Voyager 2 è tornata a rispondere, e ad essere stabile. I tecnici – come si legge nel tweet ufficiale – si sono messi a valutare lo stato di salute degli strumenti della sonda dopo quello che viene definito un arresto tutto sommato breve.
Good vibes! Voyager 2 continues to be stable, and communications between Earth and the spacecraft are fine.
My twin is back to taking science data, and the team at @NASAJPL is evaluating the health of the instruments following their brief shutoff. https://t.co/LmsWQ7wPat pic.twitter.com/xyhM1G8sTD
” NASA Voyager (@NASAVoyager) February 6, 2020