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Altro colpo al calcio “pezzotto”: la Finanza chiude 15 siti IPTV

La Guardia di Finanza ha bloccato altri 15 siti internet che trasmettevano illegalmente attraverso IPTV le partite del campionato di calcio di Serie A. L’operazione segue quella del settembre scorso quando i siti bloccati furono un centinaio. La denuncia, partita dalla Lega Serie A, ha portato i finanzieri ad individuare altri 15 siti. E ad andare ad indagare anche nella complessa macchina organizzativa criminale alle spalle della diffusione illegale del segnale. Il provvedimento è stato preso dal tribunale di Roma. Quest’ultimo ha oscurato ora 15 siti web con un sequestro preventivo sollecitato dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza. La nuova indagine è partita da una denuncia presentata dalla Lega di Serie A, contitolare, assieme alle singole squadre organizzatrici delle partite di calcio, dei diritti audiovisivi del campionato di Serie A Tim, Coppa Italia, Supercoppa e competizioni Primavera.

Come ormai è noto a molti, il “pezzotto” per vedere le partite di Serie A è un meccanismo complesso ma estremamente diffuso. Si basa sulla possibilità  di sfruttare le frequenze legali IPTV per criptare e riprogrammare codici legati alla diffusione di servizi a pagamento (Sky, Dazn, ma anche Netflix e altri, ndr). È una pratica illegale duramente condannata dalla legge, e che mette in pericolo anche gli utenti finali. Questi, che pagano spesso a ignoti una somma variabile tra i 10 e i 15 euro mensili, finanziano di fatto la criminalità . E possono incorrere in multe che vanno dai 2.500 ai 25.000 euro, e in pene detentive da 6 mesi a 3 anni di reclusione.

Il business di affari del “pezzotto” al momento conta circa 7 milioni di abbonati e un giro di affari di circa 1 miliardo di Euro l’anno. Chiaramente gran parte di questi soldi finiscono in mani criminali e tolgono enormi fette di mercato alle TV.

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