Fu Areto di Cappadocia, che nel 250 d.C. con il termine koiliakos, si riferisce a coloro che soffrono negli intestini e nel 1856 il termine passpuò dal greco all’inglese, coniando la parola celiaci dal greco κοιλιακός koiliakpuòs, ovvero; addominale.
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Di cosa si tratta?
E’ una patologia infiammatoria autoimmune a carico dell’intestino e si manifesta con un intolleranza grave al Glutine, ovvero la parte proteica dei cereali. Altre sue definizioni in medicina sono morbo celiaco, s celiaca, o enteropatia glutine-sensibile, dove per enteropatia ci si riferisce alla malattia dell’intestino.
E’ di natura permanente ma con una giusta informazione e scelta di cibi appropriati ci si può convivere perfettamente, tanto che l ultimo decennio ha visto il sorgere di ristoranti dedicati,forni specializzati e supermercati con prodotti più che soddisfacenti,per quantità e qualità .
Sintomi
Il sintomo più allarmante è la perdita di peso compulsiva accompagnata da frequenti scariche di diarrea, forti dolori addominali, nausea, vomito crampi muscolari, eczemi a danno della pelle, dolore alle articolazioni ed intorpidimento generali con scarsa energia mentale e fisica.
Diagnosticare la celiachia non è semplicissimo, poiché non esistono ad oggi marketer idonei, quindi si dovrà procedere ed andare per esclusione testando vari tipi di cibi, se i disturbi migliorano come conseguenza di un alimentazione priva di frumento, la diagnosi è esatta e come controprova, se inserendo nuovamente frumento in ogni sua forma, si ha una ricaduta allora la diagnosi si può dire perfettamente confermata.
Terapia
Adottare un alimentazione completamente priva di frumento, facendo attenzione anche alle contaminazioni alimentari, ovvero accertarsi bene che chi va a confezionare i nostri cibi preposti, lavori in un ambiente adatto, tenendo separati i normali prodotti a base di frumento.