La transizione verso il nuovo digitale terrestre parte in questi giorni, dalla Sardegna. A partire da lunedì prossimo, nelle provincie di Oristano e Sassari, alcuni canali inizieranno a “migrare” di banda. Questo non porterà grandissimi disagi per gli utenti. La migrazione dovrebbe essere indolore per la maggioranza degli spettatori della tv. In caso si dovesse vedere uno schermo nero, si dovrà semplicemente sintonizzare nuovamente il proprio televisore.
Non si tratta di un momento importante solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Si approfitterà infatti anche per effettuare lo spostamento di frequenza di alcuni canali Sky. In particolare Sky Atlantic, National Geographic e FOX sono passati dal Mediaset 5 al Mediaset 1 mentre Sky Sport Serie A SD, Premium Action e Sky Sport 484 e 485 compiono il percorso inverso. Non cambierà nulla in termini di ricezione, posizionamento dei canali sui numeri della tv, e qualità di trasmissione. Una seconda fase della migrazione si verificherà tra il 16 e il 17 gennaio, quando due canali uguali saranno inseriti nel mux 1 Rai (LCN 100) e nel mux Mediaset 4 (LCN 200). Questa sarà un’operazione molto importante, perché vedrà la trasmissione di un cartello che permetterà di verificare fin da subito la compatibilità del proprio televisore o decoder con gli standard futuri di ricezione del digitale terrestre, il DVB-T2.
Per altro, nelle televisioni più recenti e dotate di transizione di frequenza, questa operazione dovrebbe essere automatica. Questa prima operazione apre di fatto il passaggio al nuovo digitale terrestre. Quello per cui molti telespettatori italiano dovranno munirsi di un’altra televisione o di un decoder per “sistemare” una tv che ha già qualche anno ma che funziona ancora regolarmente. Ricordiamo che mancano ancora due anni al definitivo “switch” al DVB-T2: c’è tempo per adeguarsi, insomma, ma si inizia da lunedì a tutti gli effetti.
Queste le dichiarazioni di Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio TV, che ha commentato così all’ANSA l’inizio delle operazioni di trasferimento di frequenze. Si apre la transizione alla Tv 4.0, richiesta dalle necessità di banda del 5G e coordinata a livello europeo. Un’evoluzione della piattaforma televisiva che richiederà un costante coordinamento fra gli operatori e con tutti gli interlocutori politici, istituzionali, industriali, tecnici per limitare gli impatti sul pubblico e sugli operatori radiotelevisivi. CRTV richiede contributi congrui a favorire la transizione, incentivazione alla rottamazione dei ricevitori in un’ottica green, gestione e comunicazione di sistema del passaggio, garanzie sulle interferenze, attuali e future, con le nuove tecnologie mobili. Tutto ciò in un’ottica di neutralità tecnologica che permetta al settore radiotelevisivo, centrale nella filiera audiovisiva e informativa nazionale, di svilupparsi, crescere e competere nell’ambiente digitale connesso”.